Papa Francesco ha visitato il Sud Sudan dal 3 al 5 febbraio, dopo aver trascorso alcuni giorni nella Repubblica Democratica del Congo. Nella seconda parte di questo suo 40° viaggio, il Papa è stato accompagnato dall’Arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, e dal Moderatore della Chiesa di Scozia, Iain Greenshields, per un pellegrinaggio unico per promuovere la pace in un Paese cristiano caratterizzato da violenza e conflitto.
Aleteia offre una panoramica degli eventi principali della visita del Papa e delle sue dichiarazioni a Juba.
Non appena l’aereo papale è atterrato a Juba il 3 febbraio, l’Arcivescovo di Canterbury e il Moderatore della Chiesa di Scozia sono saliti a bordo per salutare Francesco. Sono poi scesi insieme e sono stati salutati dal Presidente del Sud Sudan, Salva Kiir, che guida il Paese dalla sua indipendenza nel 2011. Sceso dall’aereo, il Pontefice ha lasciato andare una colomba, simbolo della pace.
Nel 2019 il Papa, l’Arcivescovo e il Moderatore avevano invitato i leader del Sud Sudan a un ritiro spirituale in Vaticano per aiutarli nel processo di pace e riconciliazione.
2“Le generazioni future onoreranno o cancelleranno la memoria dei vostri nomi in base a quanto fate ora”
La prima tappa del Papa venerdì pomeriggio è stata il Palazzo Presidenziale, in cui ha avuto un incontro privato con il Presidente. È stato poi raggiunto dagli altri leader religiosi e dai vice-Presidenti del Sud Sudan per un breve incontro. Dopo questi scambi, e con un’espressione seria sul volto, il Papa si è recato nei giardini e ha pronunciato un discorso severo alle autorità del Paese e ai diplomatici. Hanno parlato anche l’Arcivescovo e il Moderatore.
“Le generazioni future onoreranno o cancelleranno la memoria dei vostri nomi in base a quanto fate ora”, ha avvertito il Papa. Dopo decenni di conflitto, che hanno portato all’indipendenza del Sud Sudan nel 2011, nel Paese è scoppiata una guerra civile durata dal 2013 al 2018 e che ha provocato 400.000 morti e 4 milioni di sfollati (circa un terzo della popolazione totale). Oggi il Paese è ancora in una condizione fragile, con violenze sporatiche tra i gruppi armati e una situazione economica vulnerabile.
“Basta sangue versato, basta conflitti, basta violenze e accuse reciproche su chi le commette, basta lasciare il popolo assetato di pace”, ha detto il Pontefice, ricordando il significato della parola “Repubblica” e sottolineando che “lo Stato è di tutti”.
3Il gesto incredibile di un bambino
La mattina del 4 febbraio, il Papa ha parlato a vescovi, sacerdoti, diaconi, consacrati, consacrate e seminaristi del Sud Sudan nella cattedrale di Santa Teresa di Juba, incoraggiandoli ad essere “una Chiesa che, in nome di Cristo, sta in mezzo alla vita sofferta del popolo e si sporca le mani per la gente”.
Quando il Papa stava lasciando la cattedrale, un fotografo ha catturato un momento incredibilmente toccante. Un bambino ha offerto a Francesco una banconota, ricordando la parabola della povera vedova che con i suoi due spiccioli ha offerto tutto ciò che aveva.
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