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Patrizia: ha offerto la sua malattia a Dio per la conversione del fidanzato

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Patrizia Revello Testimone della fede via Facebook

Silvia Lucchetti - pubblicato il 06/02/23

La storia di Patrizia Revello, morta a causa di un cancro al seno "triplo negativo", di cui si attende l'apertura della causa di beatificazione. Profondamente devota alla Madonna ha offerto le sue sofferenze per la conversione del fidanzato Diego.

Sull’ultimo numero di Maria con te viene ricordata, attraverso l’intervista al suo postulatore nella causa di beatificazione, Patrizia Revello, giovane farmacista piemontese morta appena 39enne il 30/1/2016, dopo aver lottato strenuamente contro un cancro al seno “triplo negativo”, la neoplasia mammaria più aggressiva in quanto insensibile alla terapia ormonale.

La storia di Patrizia Revello

Patrizia Revello nasce prematura a soli sette mesi, il 21/12/1976, a Canale un paesino in provincia di Cuneo. Il parto, in cui rischia di morire anche la madre, è molto complicato, e la bambina deve rimanere a lungo ricoverata per una grave insufficienza respiratoria.

La sua nascita avviene dopo circa un anno dalla morte durante il parto del fratellino, ed una seconda gravidanza interrottasi prematuramente al terzo mese: si corona così il sogno dei genitori Giuseppe Revello e Adele Martina Cocito di avere un figlio.

La preghiera del Rosario dall’età di 3 anni

Essi raccontano che fin dai 3 anni Patrizia era solita mettersi in disparte per pregare e  recitare il Santo Rosario, che rimarrà per sempre la “stella cometa” della sua vita spirituale: “Ad Jesum per Mariam” ( a Gesù attraverso Maria) secondo l’insegnamento di San Luigi Maria Grignion de Montfort.

Patrizia Revello e i pellegrinaggi a Lourdes con l’Unitalsi

Trascorre infanzia e adolescenza a Castiglione d’Asti, in campagna, aiutando i genitori nelle attività agricole. Come sostiene il postulatore Enrico Solinas, riferendosi al percorso di fede della giovane:

(…) altra leva decisiva è stata la vita di parrocchia. Qui si fa più profondo l’amore per Dio e per la Vergine Maria che Patrizia alimenta con i periodici pellegrinaggi a Lourdes con l’Unitalsi e con le visite quasi quotidiane al Santuario della Madonna del Buon Consiglio.

(Maria con te)

L’amore per Gesù e la devozione alla Madonna

Questa, situata a pochi chilometri da casa sua nel comune di Castiglione Tinella, è sempre stata la sua chiesa di riferimento, e il luogo dove sono stati celebrati i suoi funerali.

Partecipava alla messa e al termine, dopo aver acceso una candela alla Madonna, era solita pregare davanti al quadro miracoloso della Madonna del Buon Consiglio. Terminate poi le suppliche alla Madonna, diceva al fidanzato Diego: “Vado a salutare Gesù”, e allora si spostava dall’altro lato del santuario dove a quel tempo era il tabernacolo, si inginocchiava e lì per diversi minuti restava in silenzio a pregare.

(Ibidem)

Interrompe gli studi per accudire i genitori malati

Nel 1995 si era iscritta alla facoltà di Farmacia di Torino, e dopo un brillante percorso universitario, quando le restavano solo due esami, interrompe gli studi per assistere i genitori già anziani e malati, e aiutarli nella gestione dell’azienda familiare.

Patrizia e Diego

Nel luglio del 2012 l’incontro con quello che diventerà il suo fidanzato: Diego Barbero, un giovane con una visione completamente diversa dalla sua della fede, che diventava spesso motivo di contrasto fra i due. Continua il postulatore, riferendosi a Diego:

Quando ha capito che Patrizia era la donna della sua vita la assecondava, ma di tanto in tanto sbottava. L’obiezione che spesso le rivolgeva, specie quando il sabato sera preferiva andare all’Adorazione eucaristica mentre lui aspettava paziente fuori dalla chiesa, era la seguente: “Tu ami più il Signore di me”. Patrizia cercava spesso a parole di spiegare, poi gliel’ha fatto capire durante la malattia, con la sua gioia di vivere appieno nel tempo a sua disposizione, il suo abbandono alla volontà di Dio e allo stesso tempo l’amore profondo per lui.

(Maria con te)

Patrizia scopre di avere il tumore

Dopo circa dieci anni Patrizia decide di riprendere i suoi studi universitari, ma nell’aprile del 2014 scopre la malattia al seno e…

(…) per le sue competenze in campo medico e farmacologico, è consapevole che per il tipo di cancro che l’ha colpita non esistono cure efficaci. All’uscita dal’ospedale crolla tra le braccia di Diego in un pianto inconsolabile. A poco a poco però, rifugiandosi nella preghiera, non permette alla malattia di far vacillare la sua fede. Anzi chiede a Dio di aiutarla a portare il peso di questa croce e a essere in quel dolore un lucernario per gli altri. Si affida alla Madonna del Buon Consiglio e offre la sua malattia e le sue sofferenze per la conversione di Diego. Il suo chiodo fisso. Spera che il cuore del suo amato incontri Dio. E lo ricorda a Maria in ogni sua supplica e in tutti i santuari mariani che visita dopo la scoperta del tumore al seno e l’inizio delle terapie farmacologiche.

(Ibidem)

Il pellegrinaggio a Medjugorje per salutare la Madonna

Infatti dopo essere tornata a Lourdes, come aveva fatto molte volte in gioventù, insieme a Diego va a Medjugorje nell’aprile del 2015. In quel momento i medici appaiono fiduciosi, ma lei è consapevole che non ci sono possibilità di guarigione.

Diego solo dopo alcuni anni ha compreso che quel pellegrinaggio voluto fortemente da Patrizia era il suo modo di salutare la Vergine Maria, per dirle arrivederci in Cielo, per ringraziarla, non perché la sua salute sembrava migliorare, ma per la pienezza con cui stava  vivendo i suoi giorni. Affronta a piedi nudi la Via Crucis che porta al monte Krizevac e giunta faticosamente in cima consegna a Maria la sua vita, i suoi dolori e ancora una volta le consegna Diego, al quale ripete sempre: “Gesù è buono”, quasi a volerlo convincere che quella croce non è per la morte, ma per la vita. E prima di tornare a casa, scrive su un biglietto: “Non ho più paura di morire”. Patrizia vive l’ultimo tratto della sua esperienza terrena con questi sentimenti, perché è una figlia abbandonata  nelle braccia di Maria.

(Maria con te)

Patrizia muore tre giorni dopo la laurea

A causa della sua malattia, non riesce a presenziare alla seduta di laurea del 27/1/2016, titolo che le verrà comunque assegnato con 110 e lode grazie alla tesi sulle patologie tumorali da cui lei stessa era affetta.

Muore in ospedale ad Asti tre giorni dopo. Il 31 gennaio nella cappella dell’Ospedale viene recitato un rosario per Patrizia, al termine del quale il sacerdote legge un brano a lei caro tratto dalla lettera di San Paolo a Timoteo:

Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me ma a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione.

L’associazione

Il 21 aprile 2016 è nata un’Associazione a lei intitolata di cui è Presidente il fidanzato Diego Barbero, che – tra gli altri obiettivi solidaristici –  sostiene la ricerca oncologica finanziando progetti in favore dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano per la lotta al cancro del seno triplo negativo.  

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