Kayla e Allen sono una normale coppia americana; desiderano avere figli che però tardano ad arrivare. Accettano con disponibilità la strada dell'adozione, per dare alle nipoti una famiglia stabile. Il desiderio di poter accogliere anche figli naturali però resta. Sono stati ampiamente accontentati...
Una coppia che teme di non potere avere figli
Erano convinti, ormai, di non poter avere figli naturali. Per questo avevano adottato le due figlie del fratello di Kayla (che forse è rimasto solo e non è in grado di prendersi cura delle piccole).
I due, che dai medici avevano avuto una risposta scoraggiante rispetto alle speranze di poter generare figli, accolgono questa strada come il modo che la vita aveva trovato per rispondere al loro sincero desiderio di diventare genitori.
Kayla racconta che la vita da mamma era bella, fatta di ritmi, scuola, giochi, accudimento e impegno educativo.
La prospettiva di poter mettere al mondo anche figli nati dalla loro unione, però, non li abbandona e nel 2016 decidono di tentare di nuovo, attraverso un non meglio specificato trattamento per la fertilità: potrebbe essersi trattato solo di stimolazione ovarica, una via moralmente accettabile per favorire il concepimento naturale che ha, tra i suoi possibili esiti, proprio il concepimento di più embrioni.
Nel caso della coppia americana sono tre; uno però non sopravviverà fino alla nascita.
E’ il 2017 e a questo punto il desiderio della coppia di avere tanti figli sembrava essere già stato generosamente esaudito.
Non si parla di preghiera, in questa storia, ma sembra di riconoscere la firma della Provvidenza (che ha spesso un certo senso dell’umorismo, spero di poter dire senza risultare irrispettosa) in tanta sovrabbondanza: i conti, infatti, non sono ancora finiti.
Nel 2018 Kayla resta incinta di nuovo, questa volta senza aiuti farmacologici. Immaginate la sua sorpresa quando, alla prima ecografia, il ginecologo le mostra sullo schermo quattro puntini festosamente pulsanti.