Da Camposampiero in provincia di Padova al santuario francescano di La Verna: 22 tappe e oltre 430 chilometri da percorrere a piedi.
Per il pellegrino, il Cammino di sant’Antonio (denominato anche Lungo Cammino) è un percorso interiore verso ciò che è davvero essenziale e, per certi aspetti, tappa dopo tappa questa “purificazione” coinvolge anche la figura stessa del Santo. Infatti, è un viaggio a ritroso sui luoghi attraversati dal santo, discepolo e fratello di quel Francesco d’Assisi che segnò la sua vocazione.
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E’ un percorso che regala fortissime emozioni agli occhi e al cuore del pellegrino, perché, nel raccontare la vita del Santo, si snoda attraverso un territorio ricco di storia, arte e natura.
La Credenziale
Per fare il Lungo Cammino si può leggere la “Guida al Cammino di Sant’Antonio” (Edizioni Messaggero Padova, Terre di Mezzo) poiché è necessario ottenere una Credenziale, che può essere richiesta via posta o email, e può essere ricevuta via posta o ritirata presso l’ufficio informazioni della basilica del Santo di Padova, nel chiostro della Magnolia (orario di apertura 9-18, tel. 049- 82.25.652, infobasilica@santantonio.org). Una volta ottenuta, si può partire.
L’Ultimo Cammino
A Camposampiero, la splendida Cella della visione e il Santuario del noce segnano l’inizio del Cammino. A Padova sono le aeree cupole del Santo cantate da Carducci a condurre il viandante alla tomba di Sant’Antonio, fra mirabili sculture rinascimentali, tra cui il Crocifisso bronzeo del Donatello, dallo sguardo di amore e perdono. Il tratto da Camposampiero a Padova è definito “Ultimo Cammino” poiché Sant’Antonio lo fece prima di morire, 13 giugno 1231.
Le città della Bassa Padana
Poi si attraverso Colli Euganei, che introducono all’immenso orizzonte di campi, acqua e cielo che accompagnerà il pellegrino fino a Bologna. Borghi dispersi e piccoli paesi si alternano a quiete città come Rovigo, con il suo antico santuario mariano, e perle d’arte come Ferrara, racchiusa nella cerchia delle mura estensi.