Nel primo pomeriggio del 9 marzo, una ottantaseienne è stata uccisa nella Churchill Park United Church, a Winnipeg, nella regione canadese di Manitoba. Sembrerebbe l’inizio di un giallo, oppure un attacco da pezzo di cronaca nera, e invece no, o meglio non si trova un accordo neanche sul colore della penna che debba riportare i fatti: è verissimo, infatti, che Betty Sanguin è stata uccisa, e lo è altrettanto che il fatto è avvenuto nella sua chiesa parrocchiale; in molti però neppure parlerebbero di “omicidio”, dal momento che è stata la stessa signora Sanguin a chiedere di essere terminata, e che è stata la sua referente pastorale – la reverenda Dawn Rolke – ad acconsentire all’insolita destinazione dell’aula liturgica.
Secondo alcuni a cambiare tutto sarebbe il fatto che la signora Sanguin fosse affetta da sclerosi laterale amiotrofica (la terribile SLA): l’inguaribile morbo le era stato diagnosticato un anno prima, e il giorno della sua morte la signora Sanguin (ancora abile a stare seduta, a ridere e parlare, a tenere oggetti) ha voluto scrivere su una lavagnetta questo saluto ai convenuti: «Benvenuti al mio giorno speciale. Vi amo tutti moltissimo».